Lo Zibibbo calabrese, un tesoro della Costa Viola e della Costa degli Dei
Il 1° febbraio 2025, l’Enoteca Culturale Altafiumara è stata il palcoscenico di una serata che ha celebrato lo Zibibbo calabrese, un vitigno unico che racchiude in sé millenni di storia, cultura e tradizioni. Organizzato dall’Associazione Calabria Wild Wine, l’evento ha offerto un viaggio multisensoriale alla scoperta di questo gioiello della viticoltura calabrese.
La storia e le curiosità dello Zibibbo calabrese
Durante la serata, abbiamo scoperto le origini dello Zibibbo, il cui nome deriva dall’arabo “zabīb,” che significa uva passa, evidenziando il profondo legame con il bacino del Mediterraneo. Questo vitigno ha trovato un habitat ideale tra i terrazzamenti della Costa Viola e della Costa degli Dei, dove le condizioni climatiche e i terreni ricchi di minerali lo rendono unico al mondo.
Si è discusso del ruolo dei Fenici, Greci e Romani nella diffusione di questa varietà e dell’importanza dei terrazzamenti in pietra a secco, riconosciuti dall’UNESCO come patrimonio culturale.
Annalisa Morello, giovane viticoltrice dell’Azienda Agricola Morello, ha raccontato la sfida della viticoltura eroica, praticata su pendii ripidi con una pendenza superiore al 40%. Questi terrazzamenti, costruiti con tecniche tradizionali, non solo proteggono il territorio dal dissesto idrogeologico, ma rappresentano un esempio di ingegneria ambientale e di salvaguardia delle tradizioni locali.
Un focus speciale è stato dedicato ai benefici dello Zibibbo calabrese sulla salute, grazie a uno studio dell’Università Magna Græcia di Catanzaro, che ha analizzato le proprietà dei suoi semi, evidenziando il loro potenziale antiossidante.










Un’eccellenza della Costa Viola: l’Azienda Agricola Morello
Un momento significativo dell’evento è stato il racconto di Annalisa Morello, che rappresenta la seconda generazione dell’Azienda Agricola Morello, situata nel cuore della Costa Viola, a Bagnara Calabra. L’azienda si distingue per la sua viticoltura eroica, praticata su terrazzamenti in pietra a secco, una tecnica tradizionale che non solo sostiene la coltivazione, ma rappresenta anche un patrimonio culturale e paesaggistico unico.
Fondata nel 1992, l’azienda è un esempio di come passione e innovazione possano convivere. Con due ettari dedicati alla coltivazione dello Zibibbo, la famiglia Morello ha sviluppato un sistema di coltivazione sostenibile che esalta le caratteristiche del vitigno, grazie a un microclima favorevole e a terreni ricchi di minerali. L’allevamento delle viti segue pratiche attente e rispettose della natura, come la potatura corta a cordone speronato, che favorisce la longevità delle piante e la qualità delle uve.
Annalisa ha evidenziato come ogni grappolo di Zibibbo rappresenti il frutto di un lavoro quotidiano, fatto di cura e dedizione. La coltivazione su pendenze superiori al 40% richiede uno sforzo fisico e logistico notevole, ma garantisce un prodotto unico, dal sapore intenso e dalle caratteristiche aromatiche inconfondibili. L’azienda, oltre alla produzione di uve, si dedica alla valorizzazione del territorio, promuovendo pratiche agricole sostenibili e la salvaguardia della biodiversità.
La magia della degustazione tra vini e alta cucina
Il culmine della serata è stata la degustazione di quattro etichette di Zibibbo calabrese, ognuna abbinata a un piatto unico creato dallo chef Antonio Battaglia. Ogni portata è stata un omaggio alla tradizione gastronomica calabrese, sapientemente rivisitata per esaltare le caratteristiche aromatiche e organolettiche del vino.
- Origine e Identità “20-18 Metodo Classico”: Pane caldo dello chef con mortadella di maiale nero d’Aspromonte e maionese di mandorle.
- Agri Costa Viola “Gramà”: Insalata di gamberi di nassa con patate, pompelmo rosa, mela verde e capperi di Lipari.
- Masicei “Ruggia”: Risotto con scampi, burro, salvia e limone.
- Ceramida “Oro d’Aspromonte”: Cheesecake Viola-Dei, un dolce che ha chiuso la degustazione con un tocco di dolcezza e raffinatezza.
Ad accompagnare i presenti in questo percorso enogastronomico c’era il sommelier Riccardo Cannistraci, che ha saputo raccontare le peculiarità di ogni vino, arricchendo l’esperienza con dettagli tecnici e aneddoti curiosi.
Non perdere il prossimo appuntamento con i rosati calabresi
La serata ha saputo intrecciare storia, scienza, tradizione e innovazione, lasciando nei partecipanti un ricordo indelebile di quanto lo Zibibbo calabrese rappresenti non solo un prodotto della terra, ma un simbolo di identità culturale e territoriale.
Se hai perso questa occasione unica, ti invitiamo a partecipare al prossimo evento del 10 febbraio, dedicato ai rosati di Calabria presentato da Matteo Gallello.
Scopri i segreti di un’altra eccellenza calabrese attraverso una degustazione guidata di quattro etichette, accompagnata da un piatto creato dallo chef Antonio Battaglia.
CLICCA QUI, per prenotare subito il tuo posto e non lasciarti sfuggire l’opportunità di vivere un viaggio nel mondo enologico calabrese.